Diario del viaggio a Capo Nord di Sergio e Marta in scooter
Burgman 650.
16 luglio 2011
Lo scooter è
pronto. Bauletto, borsone impermeabile sopra il bauletto due valigie
laterali morbide della Givi da 37 litri e, per non farsi mancare niente, la
borsa tunnel da 50 litri.
È il
nostro primo viaggio di lunga percorrenza. Sono previsti circa 11.000 km da percorrere
in 25 tappe. Sono consapevole che molta roba non la utilizzeremo mai, ma il
posto c'è quindi
carichiamo di tutto.
Alle ore 8,30 è
iniziata l'avventura da Sedico. 857 Km ci porteranno in un anonimo hotel
della Germania. Il Tempo è
spettacolare, sole e temperatura 25°,
traffico tanto.
Code sulle autostrade tedesche, anche in quelle a 4, 5 corsie
17 luglio
Sveglia ore 6:30, dobbiamo raggiungere Rodenstock dove
incontreremo Valter e Marika con i quali percorreremo gran parte del viaggio.
Anche loro su Burgman 650.
Il tempo è
nuvoloso e pioviggina, arriviamo al traghetto che non si può dire che siamo
bagnati ma umidi sicuramente e fa pure freddo. Inganniamo l'attesa con un
paninazzo neanche male annaffiato da birra. Intanto arrivano Valter e Marika
provenienti da Berlino. Arriviamo in Danimarca il tempo è bello, il paesaggio ha i colori della
primavera e dell'autunno insieme e non c'è
neanche una collina all'orizzonte. Prime disavventure col navigatore al
quale chiedo di portarmi al bancomat più
vicino e mi fa girare come una trottola senza farmi incontrare nemmeno
una banca. Mi rassegno. Intanto sono in riserva e gli chiedo un distributore ma anche questa
volta tanta strada per niente. Fortunatamente prima di restare a piedi inciampo
in una misera pompa di benzina, senza contanti uso il bancomat che non gli
piace, accetta solo carte di credito. E vai. Raggiungo Valter che si era
avviato verso Copenaghen c'è
traffico, arriviamo in albergo in periferia, scarichiamo e via verso il
centro
Copenaghen è
carina, purtroppo un temporale ci ha costretti a riparare in una
birreria, interrompendo il nostro giro turistico, ci siamo bevuti 2 litri di
ottima birra che ci so costati altrettanto ottime 196 corone, circa 29€. E scusate se è poco. Ci siamo
rifatti però con
la cena a buffet. Rientriamo in albergo che è
quasi buio. Abbiamo volutamente saltato la visita alla sirenetta.
18 luglio
Oggi dobbiamo arrivare a Stoccolma, 650 km e passa la paura.
Percorriamo il fantastico ponte di Oresund che collega la Danimarca Con la Svezia,
7,8 km di ponte sorretto da cavi. Un'emozione: ponte e galleria sotto il mare.
Il tempo buono per i primi 300 km, poi,
i successivi 350, sotto una pioggia battente con nuvoloni di acqua sollevati da
macchine e camion. Nonostante tutto, saranno state le bestemmie di Valter,
abbiamo tenuto 120 130 km orari ed arrivati a Stoccolma in perfetto orario.
Albergo a due passi dal centro. Stendiamo tutto l'abbigliamento fradicio, qui i
termo sono accesi.
Stoccolma è
bellissima sarà
il tempo che si sta rimettendo con squarci di azzurro intenso nel cielo
ma è proprio
bella. Cena in un ristorante del centro, non male, solo attenzione quando
pagate, riescono ad estorcerti la mancia anche se paghi con il bancomat. Giro
per il centro in notturna, ottima impressione.
19 Luglio
Oggi
riposo motociclistico, a zonzo per Stoccolma. Strade piene di gente, vetrine,
palazzi e chiese, non manca proprio nulla. Gamna Stan è
fantastica, un labirinto di stradine interessanti. Abbiamo visitato il mercato
coperto pieno di specialità culinarie scandinave che sono state
il nostro pranzo, veramente buone e non sempre siamo riusciti a capire cosa si
stesse mangiando. La giornata è bella e le cose da vedere sempre
interessanti ma a metà pomeriggio dobbiamo preparare gli
scooter, il traghetto ci aspetta. Ci imbarchiamo e dopo una notte di traversata
saremo in Finlandia. Non riusciamo a trovare neanche una poltrona libera e
dobbiamo dormire dove meglio capita, notte infernale e interminabile. Comunque
alle 8:30 del 20 luglio siamo a Turku in Finlandia, prendiamo l'autostrada e
facciamo rotta verso Helsinki che raggiungiamo a metà
mattinata. La città non ci conquista, niente a che vedere
con Stoccolma anche se il sole splende e l'aria è tersa. Palazzoni squadrati, strade
piastrellate, rotaie di tram. Insomma niente di comodo per lo scooter.
Parcheggio a pagamento al porto, le tariffe sono salatissime, visitiamo subito
l'imponente cattedrale Uspenski,
costruita in mattoni rossi con le classiche cupole dell'architettura
dell'Europa orientale. Già fuori è bella ma dentro è
fantastica icone scolpite da far sgranare gli occhi. Siamo veramente
impressionati. Finita la visita ci dirigiamo verso il mercato, molto
variopinto, tante bancarelle con frutti di bosco che vengono venduti a litri. È
l'ora di pranzo, è visto che ci sono diverse bancarelle
che vendono pesce fritto, decidiamo di mangiare. La frittura è
micidiale ci resterà sullo stomaco fino a sera. Pessima
scelta. Andiamo a visitare la cattedrale luterana Tuomiokirkko che domina la
piazza del Senato. Saliamo la scalinata ripida che porta all'ingresso ma qui ci
bloccano, c'è un concerto e non sono ammesse
visite. Ci guardiamo stupiti, ma come dall'Italia ad Helsinki e non possiamo
entrare? E no è! Gli
faccio capire che voglio ascoltare il concerto e mi fanno passare. Dentro, le
pareti sono spoglie, sono veramente perplesso e nel cercare qualcosa di
interessante mi dimentico che sono entrato per ascoltare il concerto e non per
gironzolare. Dopo aver cercato a destra e sinistra senza trovare nulla di
interessante una gentile ragazza richiama la mia attenzione e mi invita ad
uscire. Io, con il meglio della mia faccia tosta dispiaciuta, cerco di
svicolare. Non che mi interessasse restare, anche la musica non era nel momento
migliore, ma così volevo fare il Bastian contrario ma
non c'è stato nulla fare mi ha preso sotto braccio e senza dire una
parola mi ha accompagnato alla porta. Fine della storia. Con gli altri che
sghignazzavano alla scena. Bè io comunque sono riuscito ad entrare!
ciapa su!
Il tempo da dedicare ad Helsinki è
finito, Ora ci aspetta la zona
dei laghi in Finlandia.
Una cosa che abbiamo notato è
che fra i tanti motociclisti in giro, gli Italiani sono quasi zero.
Rotta
verso Punkaharju nella Carelia meridionale. Il paesaggio che attraversiamo è
molto bello: laghi, patri e boschi in una luce che fa risaltare i colori. Da
riempirsi gli occhi. Arriviamo a destinazione a metà
pomeriggio, impieghiamo un po' di tempo per trovare da dormire ma alla fine
siamo soddisfatti: una mansarda molto bella in riva al lago. Valter e Marika
salgono sulla barca e prendono il largo mentre noi ce ne restiamo a riva
bighellonare. Cena e a letto domattina sveglia alle 6.00.
21 luglio
Oggi
andiamo verso il confine Russo e faremo tappa a Ruuna minuscolo villaggio dove
faremo rafting. Appena 250 km da percorrere in 4ore. Arriviamo a metà
mattinata percorrendo gli ultimi 15 km su strada sterrata. Qui siamo veramente
persi in mezzo alla natura. L'esperienza del rafting mi ha divertito, su di un
gommone giù per le rapide, anche se il percorso era per principianti, è
stato comunque emozionante, siamo rientrati zuppi e ci siamo asciugati intorno
ad un fuoco. Il pranzo tipico careliano era compreso nel prezzo e devo dire che
l'ho gradito. Ormai è metà pomeriggio e possiamo tranquillamente
andarci a cercare un posto per dormire ma l'atmosfera ci rapisce e optiamo per
passare la notte in riva al lago trovando una sistemazione veramente spartana
due posti in roulotte e due posti in una casetta di legno. Null'altro.
Chiediamo dov'è il bagno e ci rispondono che li sono
tutti boschi, basta scegliere. Chiediamo se c'è l'energia elettrica e ci rispondono
che in questo periodo è sempre giorno: a cosa serve?
Chiediamo la doccia .... C'è il lago cosa vuoi di meglio.
Chiediamo l'acqua da bere e c'è sempre il lago. E no è!
L'acqua del lago non la bevo e ci portano 5 litri di acqua e la cena da cuocere
rigorosamente sul fuoco. Chissà se l'acqua l'avranno presa dal
rubinetto o dal lago? Siamo a 15 km dal posto abitato più
vicino e ad uno sputo dal confine Russo. Noi e la natura. Abbiamo a
disposizione due canoe e Valter e Marika prendono il largo, io con il mio peso,
una volta salito, faccio due metri poi
la canoa tocca il fondo e non riesco più muoverla. Ed anche questa volta
restiamo a terra in compagnia dei germani reali. Passeggiata nei boschi su un
tappeto di mirtilli, hanno lo stesso sapore nostri. Cena come da programma poi
a nanna... Si fa per dire. Inizia la guerra con zanzare, insetti succhia sangue
vari e tafani. Bellissimi quest'ultimi, panzuti e con strisce verde smeraldo
sul dorso. Quanti ne ho ammazzati ma quanti pizzichi mi hanno dato. Insomma
notte infernale. Si! Notte una sega è sempre giorno.
22
luglio
Oggi
rotta verso nord, 473 km e 7 ore di moto ci porteranno a Juuma, altro villaggio
perso nella natura. Lungo la strada facciamo tappa ad Hossa per fare il giro
del lago a piedi. Due ore di passeggiata, qui i paesaggi sono fantastici, la
natura ti riempie. Arriviamo a Juuma nel tardo pomeriggio e qui troviamo un
Cottage che è un bijou con tanto di sauna e
veranda. Torniamo indietro di 10 km per andare al supermercato a comprare la
cena, scegliamo carne di renna da fare sulle griglia. Scelta azzeccata cena da
leccarsi i baffi.
23 luglio
Oggi
trekking, 12 km che percorreremo in 6 ore. È il giro dell'orso, percorso ad anello
tra torrenti, boschi, laghi, cascate renne e passerelle sospese. Moooolto
interessante ci siamo veramente divertiti.
L'orso non l'abbiamo incontrato però. Recuperiamo gli scooter e partiamo
per Rovaniemi, appena 200 km in tre ore. Si entra in Lapponia, superiamo il
circolo polare artico e facciamo tappa nel villaggio di babbo natale che di
fatto è una trappola per turisti, tutto finto. Però
spediamo gli auguri di natale che arriveranno precisi per le feste. Rovaniemi
non ha niente di interessante anche se la sera ci sono molti ragazzi in giro a
ravvivare l'atmosfera.
24 luglio
Oggi
potremo andare verso ovest per raggiungere capo nord ma noi la prendiamo larga
e andiamo a nord per raggiungere Inari, 328 km in 4 ore. Il tempo è
minaccioso, nuvoloni neri si stagliano nella direzione che dobbiamo prendere.
Infatti dopo pochi km arriva la pioggia. E che pioggia, ogni goccia un mestolo
d'acqua. Oggi non ho utilizzato gli indumenti da pioggia in maniera
appropriata, colletto della giacca non chiuso, tasche aperte, insomma un
disastro. Anche i guanti di gomma messi sopra i guanti da moto hanno imbarcato
acqua dalle maniche. Ci siamo fermati in un bar per prendere qualcosa di caldo
ma grondavamo talmente tanta acqua che la ragazza dietro al banco, quando ci ha
visto entrare, per poco non sviene. Oggi era in programma la ricerca dell'oro
in un torrente ma la pioggia non lo permette, è la prima attività
prevista che salta. Arriviamo ad Inari e ci fermiamo in un campeggio in riva al
lago molto bello, prendiamo un bungalow e il più grosso che abbiamo e quello di
asciugare l'abbigliamento, i termo vanno ma abbiamo troppa roba da asciugare,
praticamente abbiamo bagnato tutto quello che avevamo addosso. Il cielo si apre
e il paesaggio assume colori fantastici, cielo, lago, boschi anche i colori dei
bungalow belli.
Domani
lasceremo la Finlandia. Che dire di questo paese: panorami da favola, colori
fantastici, strade molto belle, zanzare a volontà, popolo finlandese secondo me
insignificante, si fanno gli affari loro e basta.
25
luglio
Il tempo
è tornato brutto, piove, in maniera umana, ma piove.
Attraversiamo Utsjoki ed un bel ponte ci porta in Norvegia. Le strade norvegesi
peggio di quelle finlandesi. Facciamo rotta verso Vardo, isola a forma di
farfalla all'estremo est della Norvegia. Costeggiamo il Varangherfjorden, è
il nostro primo fiordo. Il tempo però non c'è lo fa gustare, pioviggina, lasciamo Vardo sulla destra per andare ad
esplorare Hamningberg, minuscolo villaggio a 88 km sul mare di barens. La
strada è stretta, una sola corsia, incontriamo laghetti neri come
l'inchiostro, imponenti colonne di pietre e chiazze di neve. Le renne pascolano
ovunque incuranti della pioggia. Torniamo indietro ed imbocchiamo la galleria
di 3 km che passa sotto il mar glaciale artico per uscire a Vardo. Il paese è
carino mangiamo bene in un pub, visitiamo la fortezza, la più
settentrionale dell'Europa, a forma di stella e l'esposizione dedicata alla
memoria di 90 donne accusate di stregoneria e messe al rogo. Ripercorriamo la strada fino all'inizio del
fiordo dove pernottiamo in un bungalow. Abbiamo percorso 465 km in 7 ore.
26
luglio
Oggi
arriveremo a capo nord, tappa di 518 km e 8 ore di moto. Percorriamo la strada
98 e passeremo sui 2 fiordi più a nord della Norvegia, la strada è
veramente brutta sconnessioni, buche e lavori in corso ma il panorama ripaga.
Arriviamo sul magnifico Porsankenfjorden, il tempo è
bello, si mangia come al solito un panino nella stazione di servizio e scendiamo verso sud a Lakselv per girare
intorno al fiordo. Qui prendiamo la E69, direzione nord che ci porterà
a destinazione. La strada migliora e guidare è divertente. Poi arriva il vento,
teso, che ci costringe a viaggiare inclinati. I panorami sono fantastici, le
renne un vero pericolo, soprattutto all'ingresso delle gallerie, dove si
radunano per stare all'ombra. Paghiamo il pedaggio per imboccare il tunnel
sottomarino lungo 6,8 km che ci porterà sull'isola di Mageroya e quindi a
Nord Kap. Prendiamo possesso del bungalow, scarichiamo gli scooter e via fino
all'ingresso della trappola per turisti più a nord d'Europa. E si! Si paga per
entrare nel piazzale, ma siamo a 71 gradi, 10 primi e 21 secondi, la nostra
meta. Il sole splende, l'emozione non manca e i turisti si accalcano. Ma non è
qui vedremo il sole di mezzanotte. No, qui son capaci tutti. Noi andremo a
Kniviskjelodden che è veramente il punto più
a nord, precisamente 71g, 11' e 08'' un km più a nord di capo nord. Sono 9 km da
percorrere a piedi che iniziamo alle 20:30, tra prati, ruscelli e laghetti,
bellissimo. L' ultimo tratto su una scogliera di granito ci porta in cima alla
penisola, sono le 23,15 e la rupe è lontana alla nostra destra. Saremo 10
persone, 3 renne e i gabbiani. Il cielo è terso e il sole si abbassa fino a
sfiorare l'orizzonte poi inizia a risalire. È proprio vero il sole non scende mai
sotto l'orizzonte. Posso testimoniarlo. Fantastico il mutare della tonalità
della luce. Indescrivibile. Ci aspettano i 9 km di ritorno. Arriviamo in
campeggio alle 4:30, doccia e letto. Siamo stanchi morti.
27
luglio
Sveglia
alle 10 per tornare alla rupe dove, nonostante il tempo fantastico non c'è
nessuno. Foto, cartoline tutto quanto fa turisti. Oggi inizia il ritorno 230 km
ci porteranno ad Alta, dove arriviamo nel tardo pomeriggio. La cittadina è
gradevole. Valter ha il navigatore scassato e ne andiamo a comprare uno nuovo,
i prezzi sono come quelli italiani. Ritorniamo al campeggio ed io mi sento la
febbre. Ho i brividi, vado a letto ma la notte mi devo alzare diverse volte per
andare in bagno. Ho un'infezione alle vie urinarie dolorosissima. Valter ha
degli antibiotici.
28
luglio
La
febbre è scesa e si parte per Tromso, la tappa prevede 400 km e 6
ore di moto. La strada è molto bella, fiordi, montagne che
finiscono nel mare con i loro ghiacciai. Tromso è la città più grande della Norvegia del nord. Io
però non sono in vena e vado a letto subito.
29
luglio
Oggi
raggiungeremo le isole Lofoten. Era previsto il giro largo passando per l'isola
di Senja con sosta per un'escursione in barca per vedere le balene ma sarà
per un'altra volta. Le mie condizioni di salute richiederebbero una sosta in
ospedale per definire bene l'antibiotico da prendere ma faccio il duro spero in
un miglioramento prossimo. La strada scorre via veloce, i paesaggi sono
fantastici nonostante si stia percorrendo la strada E6, classificata autostrada
ma è una strada larga, si, ma due corsie una per ogni senso di
marcia. Oggi tante gallerie ed anche qualche goccia d'acqua ci tiene svegli.
Arriviamo a svolvar nel primo pomeriggio e troviamo un bungalow proprio sul
mare. Bellissimo affacciarsi sulla veranda ed avere il mare sotto. Il tempo è
fantastico. Nel bungalow accanto ci sono dei motociclisti di Verona che avevamo
conosciuto sotto il mappamondo.
30
luglio
Oggi
perlustreremo le Lofoten negli angoli più remoti. Il tempo non promette niente
buono e partiamo verso ovest. Presto lasciamo la strada asfaltata e iniziamo a
percorrere sterrati con fondo buono. Montagne che nascono dal mare, prati di un
verde incredibile, case rade con colori fantastici e spiagge bianche ci
accompagnano. A volte non si sa Dove guardare. Arriviamo al museo vichingo. Una
costruzione lunga 80 m circa di cui solo
il tetto esce dalla terra. L'interno è maestoso ed ha l'aspetto di una nave
rovesciata. Diversi figuranti in costume d'epoca creano la giusta atmosfera.
Nelle cucine le pentole cuociono dei minestroni che se vuoi puoi anche
assaggiare. Ma io non voglio. Il museo mostra oggettistiche varie dalle armi ai
gioielli, insomma l'impressione è di una vita grama ma sicuramente
intensa. Un breve percorso a piedi ci porta al mare dove è
ormeggiata una copia di una vecchia barca vichinga, il cielo è
talmente nero che sembra che Odino sia veramente in procinto di scaricare giù
qualche martellata devastante. Fortunatamente è solo apparenza. Ripartiamo alla
ricerca di un posto per dormire, oggi un campeggio lontano dal mare ci ospita
in una tipica hitta.
31
luglio
Oggi
facciamo rotta verso L' estremo sud delle Lofoten arriveremo ad A, piccolo
villaggio di pescatori, d'altronde già
la lunghezza del nome del villaggio la dice lunga. La strada corre tra paesaggi
che ti fanno sgranare gli occhi per quanto sono belli. Oggi sarebbe sarebbe
previsto un bagno nelle gelide acque del mare ma la febbre che va e viene me lo
sconsiglia. Valter invece entra in acqua, fa quattro bracciate in apnea ed esce
di corsa. Però può dire di aver fatto il bagno alle
isole Lofoten. E non è da tutti. Facciamo sosta nel
fantastico villaggio di Reine. Il sole oggi ci ha accompagnato rendendo i
paesaggi nitidi con colori bellissimi. È ora di cercare un posto per dormire,
la ricerca è lunga e infruttuosa quindi decidiamo di prendere il
traghetto ed arriviamo a Bodo. Anche qui un festival fa sì che non si trovi un posto per
dormire. Ormai sono le 21.30 e la preoccupazione diventa allarme. Troveremo un
posto in un campeggio distante 130 km al quale arriveremo all'una di notte. Però,
come si dice, non tutti i Mali vengono per nuocere. Infatti passiamo sopra un
ponte, peraltro riportato dalla guida dove la marea, in particolari orari, crea
dei vortici di acqua impressionati. Bene noi siamo passati sul ponte proprio in
quel momento, spettacolo non cercato.
1 Agosto
Oggi ce
la prendiamo comoda. Le strade con Valter si dividono, lui scende per la E6, io
invece voglio fare la strada costiera tra isole fiordi ponti e traghetti.
Bellissima, anche se i ponti che vedi nelle guide, emozionanti solo a
guardarli, quando ti trovi a farli li vedi proprio in maniera diversa, perdono
molto del fascino pregustato. Comunque ne è valsa a pena. La strada costiera tra
Bodo e Trondheim è da farsi, non ti annoia mai.
Trondheim è tipica città del nord, case molto colorate proprio
sull'acqua, noi abbiamo posto in un campeggio in riva al fiordo distante
qualche km dal centro della città. Siamo ormai sotto il circolo polare
artico e la notte è buia con il cielo nuvoloso squarciato
da un intenso rosso tipico dei tramonti. Ci ricongiungiamo con Valter.
2 Agosto
Visita
alla città di Trondheim. Bella, colorata e con una bella cattedrale,
purtroppo all'interno c'è un concerto ed una fila kilometrica
per entrare e ci limitiamo a guardarla da fuori. Andiamo a pranzo in locale
tipico suggerito dalla Lonely, scegliamo piatti locali e mangiamo finanche bene
3 Agosto
Con
Valter ci rivedremo in Italia lui farà un'altra strada, noi percorreremo 400
km, ci inerpicheremo sulla strada dei Troll, la mitica strada 63, per scendere
di nuovo al mare ad Alesund. Costeggiamo fiordi, saliamo e scendiamo tra
panorami sempre fantastici fino a trovarci ai piedi della cascata che divide in
due i tornanti della strada dei Troll. Il tempo è fantastico, cominciamo a salire
tornante dopo tornante che tra camper e pullman non sono per niente divertenti,
ci consola il panorama veramente bello. Arrivati in cima il problema è
parcheggiare lo scooter, c'è veramente un casino bestiale.
Rimediamo un posticino e neanche male e ci precipitiamo sulla terrazza a picco
sulla valle. Il pavimento in vetro amplifica la sensazione di strapiombo, Marta
soffre di vertigini e non si gode a pieno lo spettacolo ma io mi sono riempito
gli occhi e la piacevole emozione di un panorama che non ha eguali si fa
sentire. Proseguiamo per diversi km ad un'altitudine di 800 m tra monti e
cascate poi scendiamo per una strada non proprio ben messa. Preso un dosso che
fa decollare lo scooter, l'atterraggio anche senza problemi ha messo in crisi
il CVT, cambio si blocca e in automatico smette di funzionare, però
funziona in manuale. Dopo qualche km rimetto in automatico e tutto torna
funzionare. Arriviamo ad Alesund, dove troviamo un monolocale con cucina, ci
sistemiamo e andiamo a visitare la città, palazzi in pietra molto belli poca
gente in strada ed atmosfera malinconica. Ci prende la pioggia ci ripariamo in
un supermercato dove compriamo la cena
che cucineremo nel monolocale.
4 Agosto
Foto
https://picasaweb.google.com/110396890339020860697/AlesundELaStradaDelleAquile?authkey=Gv1sRgCOaz0dmwzu6hcQ
Oggi
andiamo in montagna. La meta è Lom a 203 km.
Percorreremo
la strada delle aquile famosa per i sui tornanti. Il tempo è
fantastico, la natura che ci circonda non ci permette di chiudere la bocca nel
guardarla . Le cascate spuntano dalle montagne come per magia, dalla vetta
della montagna fino ai tuoi piedi, giù dritte. Costeggiamo laghi in quota,
prima di arrivare a Lom prendiamo una significativa lavata anche se breve.
Troviamo da dormire in una hitta sul lago, ci cambiamo ed andiamo a visitare
Lom attraversata da un impetuoso torrente con acqua verde. Visitiamo la chiesa
in legno che è anche l'attrattiva principale di questo
paese di montagna. Girando tra i negozi veniamo attratti da una anguria gialla
che compriamo per la curiosità di assaggiarla. Beh la curiosità
è stata la cosa più interessante perchè
il sapore era decisamente insipido.
5 agosto
Oggi si
torna mare, Bergen è la nostra destinazione a 355 km. Il
tempo è pessimo, il cielo è plumbeo e ci schiaccia in un
paesaggio di montagne brulle senza un albero, Attraversiamo un altopiano tra
laghetti neve sui lati e pioggia sui caschi che ci accompagnerà
fino a Bergen. La città di Bergen è
caratteristica con una piccola parte ancora in legno proprio sul porto.
Bellissimo il mercato del pesce dove abbiamo cenato ottimamente ed a prezzi
neanche alti. Però la pioggia fine ed insistente ci ha
penalizzato, del resto qui piove 260 giorni l'anno.
6 agosto
Rotta
verso Stavanger, dove saliremo a piedi sul Preikenstolen. Alla seconda
rotatoria in uscita da Bergen il cambio si blocca in seconda. Panico. Troviamo
subito un distributore dove fermarci per valutare la situazione per quanto
possibile. Manuale di istruzioni alla mano ci rendiamo conto che possiamo fare
ben poco. Tornare in Italia soltanto con la seconda è
impossibile. Valutiamo di chiamare l'assicurazione che dovrebbe garantirci il
trasporto del mezzo da un meccanico competente ovvero farci rientrare in Italia
con il mezzo guasto. A questo punto la vacanza è finita, ci dobbiamo preoccupare di
tornare a casa. Facciamo un tentativo per vedere se il cambio in manuale
funziona, riavviato il motore la prima entra bene quindi decidiamo provare. La
nova destinazione è Kristiansand dove prenderemo il
traghetto per la Danimarca. 450 km con lo scooter mal funzionante non sono
tranquillizzanti. Comunque ci avviamo e raggiungiamo la meta. Lo spirito non è
più quello del turista, Kristiansand mi ha colpito per gli
ulivi, strano ma ci sono gli ulivi.
7 e 8
agosto
Il
rientro, vissuto con apprensione, è stato precipitoso. Il cambio peggiora
km dopo km, si blocca su una marcia
anche in manuale e dobbiamo spegnere il motore affinchè si
resetti e torni a funzionare. Morale della storia lo scooter nonostante tutto
ci ha riportato a casa. In tre giorni, di cui l'ultimo sotto una pioggia
torrenziale per 800km, abbiamo fatto Bergen - Belluno e la gioia di aver
parcheggiato davanti casa con lo scooter ancora marciante è
stata immensa.

Bellissimo racconto, mi è sembrato di aver viaggiato con voi.
RispondiEliminaComplimenti
ottimo spirito d'avventura. bravi nel cercare tanti punti amati dai viaggiatori...e complimenti per come avete descritto il viaggio. Bravi
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