lunedì 3 agosto 2015

Diario viaggio in Scozia ed Irlanda in moto

Diario viaggio in Scozia e Irlanda.

Martedì 22 luglio 2014
Sveglia alle 6.45, partiti alle 7.50, a Sedico è nuvolo, è piovuto tutta la notte e ci sono 16 gradi.

Il navigatore segna 780 km all'arrivo che stima raggiungeremo alle 15:08. La prima parte della tappa scorre via bene, superiamo il Brennero e l'Austria senza prendere una goccia di pioggia. arriviamo al confine con la Germania che sono le 12.15. Decidiamo di mangiare in punto panoramico a picco sopra un suggestivo laghetto. Il pranzo è ottimo e abbondante, 30 eurozzi e siamo di nuovo in sella. Mancano 406 km che dopo la sosta pranzo dovremmo percorrere in 3 ore e mezza quindi arrivo alle 16,20. Ho pensato troppa grazia..... Infatti percorso un km, traffico bloccato per incidente,  km e km di coda che con la moto superiamo come da manuale motociclistico ma arrivati all'incidente ci siamo dovuti fermare. Però c'era una la panchina al limite del bosco che ci ha ospitato. L' attesa è durata un' ora è un quarto e nel frattempo è arrivata la pioggia. Finalmente! Attraversare la Germania è stata dura: code, anche su autostrade a 3 corsie, pioggia, pioggerellina, sole e poi il diluvio. Minkia quanta acqua. Morale della favola siamo arrivati a destinazione alle 19.30 dopo quai 12 ore di moto. Ma almeno qui il tempo è bello e ci stiamo godendo la serata seduti in giardino.

Mercoledì 23 luglio

Oggi ci aspettano meno di 500 km, dobbiamo raggiungere Zeebruge dove, alle 19.oo, ci Imbarcheremo per Hull che raggiungeremo domattina alle 8.00 ora inglese. Ci alziamo con comodo, ricca colazione e via. Il tempo è bello, finanche caldo ed il traffico scorrevole. Insomma alle 14.30 siamo al porto, biglietto in cabina doppia 318 euri. Come previsto.



Due ore di attesa sul molo sotto il furioso sol leone del mare del nord. Imbarco e subito a cena, così digeriamo presto. Mentre guardiamo l'Europa continentale che si allontana ci gustiamo il meritato riposo con capelli al vento (Marta).





Giovedi 24 luglio

La notte in traghetto è passata tranquilla. Mare calmo, arrivo puntuale, sbarco e dogana. Anche oggi quasi 500 km ci porteranno ad Edimburgo prima vera tappa del nostro tour. Le autostrade inglesi sono belle e scorrono via veloci. Anche la guida a sinistra non sembra così complicata. Arriviamo sul vallo di Adriano e ci fermiamo per la visita ai ruderi. Quattro sassi, però danno l'idea.



 E penso ai romani che sicuramente non erano degli agnellini e conquistarono quanto avevano intorno. Però qui hanno deciso di fermarsi. Anzi, hanno deciso di costruire un muro, per impedire ai barbari che vivevano a nord di fare scorrerie. Dovevano essere proprio " piticonuti " questi barbari. Chissà come avranno fatto gli Inglesi ad addomesticarli?
Ripartiamo verso nord percorrendo la A68, bella strada tutti sali e scendi tra campi coltivati e prati.

Ecco, qui, la guida a sinistra ha dimostrato tutta la sua osticità. Non tanto nella percorrenza ordinaria ma negli incroci e all'uscita delle rotatorie quando tendo sempre a prendere la corsia di destra. Ho rischiato un frontale, ma è andata bene. Ho imparato subito qual'è la sinistra.
 Attraversiamo il confine della Scozia. Sosta con foto di rito con tanto di indigeno in kilt e cornamusa che non ha gradito che io posteggiassi la moto proprio davanti al masso con scritto Scotland.




 Ma neanche io gradivo la sua ingombrante presenza tra la moto e il masso. È finita che io ho sopportato l'indigeno e lui la moto. Però la soddisfazione del Cinese che ha preferito farsi la foto vicino alla moto anzichè con lo scozzese me la sono proprio goduta. La Scozia ci ha accolto con una calda fantastica giornata di sole. Prima di arrivare ad Edimburgo abbiamo visitato i resti dell' Abbey di jetemburg, dell'abbey di Melrose e per finire la fantastica Rosslin chapel dove arriviamo alle 17,55.  Naturalmente è aperta fino alle 18 e la porta d'ingresso era già chiusa. Da buoni Italiani entriamo dalla porta di uscita mentre escono gli ultimi visitatori. Ci spiegano subito che è ormai chiuso. Impossibile entrare. Chiedo a Marta di insistere perchè per noi è l'unica occasione di vederla. Io devo andare in bagno e quello almeno voglio sfruttarlo. Neanche il tempo di fare pipì che Marta chiama che ci lasciano entrare per soli 5 minuti ma dobbiamo sbrigarci. Nella fretta non ci hanno fatto neanche il biglietto. La cappella è fantastica, minuta ma ricca di decorazioni, sarà che siamo solo noi, ma respiriamo una bella atmosfera. Usciamo e ringrazio l'anziana direttrice con un bacio in fronte che fa sempre effetto.










Arrivati ad Edimburgo cerchiamo una camera, la troviamo per 80 sterline a notte. Bella a 2,5 km dal centro. Cena in pub, qui fanno dei piatti troppo abbondanti, mangiato l'haggins che abbiamo trovato buono anche se leggermente piccante. Bevuta ottima birra e  .... dell'whisky che ve lo dico affà?

Venerdì 25 luglio

Oggi niente moto. Finalmente un po' di riposo,...si fa per dire, Sergio mi ha fatto fare tutta la città in lungo e in largo a piedi. Alle 9.30 ci incamminiamo dopo una lunga e attesa colazione (il padrone di casa era tanto indaffarato che non ci serviva più ), partiamo, la giornata e' bellissima ed io comincio a pensare che le informazioni per viaggiatori che danno la Scozia un paese molto piovoso siano false e tendenziose, o forse un luogo comune che nessun scrittore di viaggi si azzarda a mettere in dubbio. La old town e' molto caratteristica bella, strade ampie, traffico vivibile, spazi ampi fuori e dentro la case, con stanze dai soffitti alti e ampie finestre. Non sembra affatto un paese freddo. Su al castello poi giù per Princes street. Pranzo veloce Fisch & chips e via per parco pieno di gente sdraiata al sole. Tanta vita. Cena al solito pub, cambiamo birra e whisky speciale anche se ho esagerato 25ml mi sono costati 6 sterline... E scusa se è poco.










Sabato 26 luglio

Edimburgo è una città viva. Certo i suoi palazzi, anche se anneriti dalla fuliggine, sono maestosi e mantengono comunque un aspetto accattivante. Gli abitanti li ho trovati molto cordiali, simpatici e dediti alla bella vita. Ci è mancato l'appuntamento con i fantasmi che qui dicono siano di casa ma il tempo è tiranno. Penso che i fantasmi abbiano una gran voglia di comunicare con qualcuno in carne ed ossa, però come si manifestano, noi scappiamo urlando con le mani tra i capelli e loro, indispettiti, sbattono le porte e finestre. Secondo me hanno anche ragione: "ecchecca@@o non puoi neanche farti vedere o aprire bocca che questi scappano..." . 
Oggi lasciamo Edimburgo, che deve essere dispiaciuta, perché il tempo è cambiato, nuvoloso, senza pioggia ma nuvoloso, e partiamo verso Stirling per vedere il castello. Stirling è tutta in salita ci sono due bei tornanti per salire al castello, carina la parte vecchia. Il castello domina tutta la valle con un panorama molto ampio, ha i suoi bei cannoni spianati e tutto il necessaire per essere classificato castello. La visita all'interno costa 20 sterline e soprassediamo.




Lasciamo Stirling e ci addentriamo nei Trossachs. Saranno 200km di strada fantastica da fare in moto, tutte curve su strade belle e scenari naturali fantastici: laghi, boschi, vallate e distese di frumento color oro. Lasciamo la regione dei Trossachs e pieghiamo a destra verso Stonehaven dove visiteremo il Dunnottar Castle.



Arriviamo e troviamo un'atmosfera surreale, il castello è avvolto nella nebbia che in 10 minuti svanirà lasciando posto al sole. Il castello è ormai un rudere anche se la posizione ed il paesaggio intorno lo rendono incantevole. È raggiungibile solo a piedi e in tenuta da moto abbiamo fatto una bella sudata ma ne è valsa la pena.






Pernottamento a Stonhanen dove la guida dice che si mangia il pesce più fresco della Scozia. E pesce sia. Ci facciamo consigliare il ristorante proprio sul porto e per 65 sterline mangiamo veramente dell'ottimo pesce, buonissimo dalle cozze all'astice passando per la frittura, le capesante, il salmone( che tutt'altra cosa da Quello che vendono in Italia), alle chele di granchio ( da leccarsi i baffi), ai gamberoni, il tutto annaffiato da due pinte birra scura, corposa, densa, insomma qui la birra la sanno fare. Abbiamo chiuso con dieci sterline di whisky che ti fa alzare dal tavolo veramente soddisfatto. E per fortuna che in Scozia si mangia male.


Domenica 27 luglio

Oggi solo 250 km ci porteranno ad Inverness. Questa notte è piovuto ma alla partenza il sole splende nel cielo, l'atmosfera è tersa e la strada per il castello di Balmoral è bella ed i colori sono indescrivibili per quanto brillano. Visita al castello, lasciamo l'obolo di 22 sterline alla corona che sembra non se la passi bene. Pensavo meglio, bello, si, ma non mi ha conquistato. Questa Regina è "sparagnina".





Poi imbocchiamo la così detta "strada dei motociclisti" ed effettivamente è uno spettacolo, curve e contro curve con pendenze segnalate al 20%, da restare senza fiato. Qui veramente montagne russe. Il panorama è straordinariamente diverso sarà per il cielo che è a tratti minaccioso ed a tratti sereno, alla quota di 650 m sul livello del mare, non crescono più alberi, solo prati e colline di Erica rosa. Spettacolo.





Scendiamo il Glenlivet driblando gli acquazzoni ed arriviamo nella distilleria di whisky che abbiamo scelto per la visita guidata che ci spiegherà il processo che trasforma l'orzo in whisky.

Interessante. Mi è piaciuta.  All'interno della fabbrica un forte profumo di mosto poi, ad annusarlo meglio, identifichiamo  l'odore di pera, ti inebria. Alla fine assaggio, direi che quassù è difficile trovare un whisky non buono. Peccato che non facciano spedizioni e noi non abbiamo spazio.


Arriviamo ad Inverness troviamo subito per dormire ed usciamo per la visita alla città che veramente carina.




Tanti ristoranti italiani ma noi mangiamo italiano solo in Italia. Cerchiamo un pub ma qui dopo le 18.00, forniscono solo alcolici e ripieghiamo su ristorante standard dove mangiamo roba standard ad un prezzo standard.


Insomma deluso.  

Lunedì 28 luglio

Oggi la peggior colazione mai mangiata. Due cornetti farciti con formaggio e prosciutto cotto. Ma si può?
No bacon, no uova, no drink, no coffee. Non è vero il succo c'era ed anche il caffè e il the.
Oggi 320 km. Puntiamo a sud e costeggiamo tutto il lago di loch Ness fino a fort August, poi torniamo indietro 20 km e poi dritti verso nord. John o' Groats, punto più a nord della scozia, ci aspetta.



Ci fermiamo al Dunrobin Castle, bello, però qui 21 sterline non le sganciamo e lo vediamo da fuori.



La strada è sempre bella, anche con belle curve. John o' Groats non è niente, quattro case qualche B&B, una baracca che vende Fisch & chips. Il cielo è plumbeo, i prati sono plumbei, il mare è plumbeo. Viene quasi da dire che almeno oggi, John o' Groats è plumbea. Però una bella passeggiata sulla scogliera Duncansby ci riconcilia con l'ambiente. Pecore, prato inglese e due magnifici scogli gemelli in mezzo al mare.






Cena tipica locale, crema di vari tipi di pesce, patate ed un panino di pasta sfoglia gonfiata che qui chiamano "pie". Chiudiamo con un gaelic coffee che altro non è che il parente lontano del dolomitico bombardino.

Martedì 29 luglio

Oggi niente moto. Giro organizzato alle Orcadi, partenza in nave ore 8.45 e rientro ore 20.00.

Attraversiamo il tratto di mare dove l'oceano Atlantico incontra il mare del nord. Non so se è un effetto ottico, ma sembra che l'oceano atlantico sia leggermente più alto  e si riversa nel mare del nord formando delle rapide simili a quelle dei fiumi. Da sgranare gli occhi.



Alle Orcadi ci attende un pullman che ci scarrozza per i siti più importanti. Le isole sono molto belle il paesaggio si estende su dolci colline piene di fattorie e campi lavorati. Non ci sono alberi ed il verde dei prati contrasta col giallo del frumento ed il blu del mare.






Comunque, guardare il mondo da un pullman o macchina, è come guardare la televisione, mentre guardarlo dalla moto è come essere al cinema. Col pullman, ti fermi, scendi, ti godi il paesaggio, scatti quattro foto e riparti. In moto invece il paesaggio te lo godi sempre, sia quando vai sia quando ti fermi. La città più importante, Kirkwall, conta circa 7.000 abitanti, da vedere c'è solo la cattedrale, bella, con colonne interne gigantesche.



Abbiamo visitato Skara Brae, resti di un villaggio, in riva al mare, fatto risalire al 5000  ac e venuto alla luce intorno al 1850 a seguito di una tempesta che ha eroso la sabbia che lo ricopriva. Ma 5000 anni prima di Cristo, cosa ci facevano gli uomini quassù, con tutto il freddo che fa? Possibile che con tutto il posto che c'era non avessero trovato un clima migliore? C'è da dire che l'insenatura è fantastica, sabbia bianca e mare caraibico, temperatura a parte.







Poi siamo andati a vedere il ring of brodgar, un cerchio molto ampio di menir, alcuni alti anche 5 m. Ne sono rimasti in piedi 21 sui 60 eretti circa 2500 anni ac.





Poi i menir di Stenness, 4 imponenti pietre rimaste in piedi delle dodici erette nel 3.300 ac. Qui abbiamo assistito, secondo me, ad un rito che mi ha incuriosito particolarmente. Secondo Marta si riparavano dal vento.






Donne e uomini in kilt, prima si appoggiano ai menir con tutto il corpo, cercando di farlo aderire il più possibile alla pietra, anche  il palmo delle mani viene appoggiato con le dita aperte e restano così per alcuni minuti,come se stessero ricaricandosi, poi si recano al centro del cerchio dei menir, dove in un quadrato, di circa un metro di lato, ribassato rispetto al tappeto di erba, sostano per diversi minuti con gli occhi chiusi ed il palmo delle mani aperto rivolto verso la terra. Non ho avuto l'impressione che si trattasse di una manifestazione per turisti. Diverse persone, in tempi diversi, si sono comportate alla stessa maniera. Mi piacerebbe saperne di più.
L'escursione è finita alla cappella degli italiani. Ebbene si. Qui durante la seconda guerra mondiale furono portati dei prigionieri italiani che dopo aver lavorato per gli inglesi, mentre si riposavano, hanno costruito una cappella alla madonna. Modesta per la verità ma merita la visita.


Morale della giornata.... Ne è valsa la pena. Le isole Orcadi sono veramente belle ed istruttive.

Mercoledì 30 luglio

Oggi lasciamo le Highlands, 430 km ci porteranno fino all'isola di Skye. Alle 9 circa partiamo da John O' Groats e ci dirigiamo ad ovest percorreremo tutta la costa nord delle Highlands, circa 150 km per puntare a sud verso Ullapool poi isola di Skye. Oggi tappa tosta. Pioggia, freddo, vento e nuvole basse ci accompagnano.











L'abbigliamento è adeguato tranne i miei nuovi guanti impermeabili della REVIT, pagati 90 euri, che dopo tre ore di pioggia erano pieni acqua. Probabilmente devo ancora capire come sistemare il polso della giacca con quello dei guanti senza che entri acqua. Io, previdente, ne ho portati 4 paia di guanti. Messi quelli asciutti e via. Il paesaggio sarebbe pure bello se la visibilità fosse migliore, ma oggi è così e prendiamo quello che viene. Scogliere e spiagge battute dalle onde si susseguono fino a Durness. Poi montagne, oddio montagne forse è esagerato, non sono poi così alte. Rocce e laghi dall'acqua scura come il cielo si susseguono fino ad Ullapool. Oggi abbiamo fatto tantissimi km su single track road, mi sono anche divertito, non sono poi così strette. Finalmente un b&b con una rete che funziona.
Gioie e dolori delle Highlands: la rete Wi fi, dove c'è, è lentissima, le carte maestro funzionano solo ai bancomat, i paesaggi sono particolarmente belli, la gente è gentile, non ti cerca nessuno ma se chiedi ci sono, le strade sono belle. Le donne scozzesi sono belle a differenza delle scandinave che mi avevano deluso, tanti autovelox.

Giovedì 31 luglio

Oggi colazione fantastica a base di pesce, uova e frutta. Anche oggi piove. Ci scafandriamo a dovere e l'abbigliamento è adeguato alla temperatura, circa 10 gradi. La pioggia scende fine e fitta, ti lava che neanche te ne accorgi. Partiamo per giro dell'isola di Skye che si mostra in tutta la sua selvaggia ed umida bellezza. Se potessimo vedere anche la cima delle montagne che si stagliano a picco sopra di noi sarebbe fantastico ma dobbiamo accontentarci della costa che poi non è affatto male. Anzi. Oggi, rispetto a ieri, manca solo il vento ed effettivamente guidare senza essere sballottolati toglie un po' di avventura. Anche oggi molta single track road che è anche divertente, soprattutto puoi dimostrare la tua cortesia ed apprezzare quella degli altri. Gli inglesi sono molto disciplinati nella guida ed oserei dire anche cortesi. Dopo 4 ore sulle strade di Skye lasciamo l'isola e ci dirigiamo verso Oban che raggiungeremo alle 16.30 dopo aver percorso 421km. Lungo la strada il tempo migliora ed esce anche il sole. La strada è bellissima, tutti curvoni, mi sono davvero divertito anche se Marta oggi piegava troppo. Si vede che la strada piaceva anche a lei. Oban ci accoglie con il sole ed il cielo terso. Città portuale senza lode e senza infamia.... Tranne il pesce, anche qui da leccarsi le orecchie. Ho preso delle cozze spadellate nel burro.....bbboooneee.

Venerdì 1 agosto

Anche oggi gita organizzata. Vedremo l'isola di Mull, l'isola Iona e l'isola di Staffa. Traghetto alle 9.50 per l'isola di Mull che attraverseremo in pullman, una vera croce. L'isola di Mull è un concentrato dei paesaggi della Scozia, trovi di tutto: dalle montagne spoglie piene di niente, ai boschi, alle distese di felci ed alle distese di prati. Peccato farla in pullman. Altro traghetto per Iona, piccola isola con 4 case tanto verde ad una fantastica abbazia risalente al 600, costruita, addirittura, da San Columba in persona. Il pezzo forte però è l'isola di Staffa, Qui la natura si è sbizzarrita. La lava si è raffreddata formando delle colonne esagonali che formano le pareti di una grotta marina molto suggestiva oltre che le scogliere  dell'isola dove abbiamo passeggiato per un'ora. Veramente suggestiva anche per la giornata perfetta di sole. Il posto che mi ha colpito di più della Scozia.

Sabato 2 agosto

Partenza da Oban alle 7.30. Dobbiamo precorrere circa 200 km per raggiungere il porto di Troon dove alle 11.00 partirà il traghetto che porterà in Irlanda. Oggi, dopo 10 gg, lasceremo la Scozia che ci ha regalato 8 giorni di bel tempo. L'Irlanda del nord non ci accoglie bene proprio per niente. Scesi dal traghetto ci aspetta un fantastico nubifragio o bomba d'acqua. Sferzati dal vento e dalla pioggia gelida che cade in quantità esagerata ci accingiamo a percorrere i 160 km che ci dovrebbero portare a Derry, città scelta per la prima tappa irlandese. Le strade sono brutte, piene di pozzanghere ma è niente rispetto a quello ci aspetta. Dalle strade laterali scendono torrenti di acqua e fango che allagano completamente la carreggiata. Facciamo decine di metri in acqua alta non saprei quanto. Certo è, difficile da crederci, che l'acqua mi è entrata negli stivali, da sopra. Il nostro abbigliamento non regge a tanta pioggia e siamo costretti, dopo 60 km, ad arrenderci alle avversità atmosferiche. Cerchiamo un posto dove fermarci per dormire ed asciugarci, ammesso che una notte basti per asciugare l'abbigliamento da moto. Abbiamo trovato, fortunatamente, anche chi ci ha fatto entrare bagnati come pulcini, l'acqua gocciolava, veramente "pisciarellava", da ogni dove. E si che i due giorni che ha piovuto in Scozia mi sembrava di averne presa tanta di acqua, ma oggi era un diluvio vero e proprio. Vista solo in televisione tanta acqua. La moto in compenso non ha fatto una piega, sempre adeguata anche nei torrenti. Marta era talmente agitata che i tratti peggiori non è riuscita a fotografarli, ed era preoccupatissima per il vapore acqueo che saliva dal motore quando ci siamo fermati per ricapitolare la situazione.  Pensava che andasse a fuoco la moto.

Domenica 3 agosto

Questa mattina il tempo è parzialmente sereno e quando esce il sole è perfino caldo. Dopo un turno di lavoro al phon non siamo riusciti ad asciugare quasi nulla, anche a causa dell'umidità creatasi nella camera. Dai miei stivali sono usciti due bicchieri d'acqua. Fortuna che avevamo portato doppie scarpe da moto. Riprendiamo il percorso di ieri dal punto dove lo avevamo lasciato e visitiamo il ponte in corda del " carrick a rende" con un fantastico sole. Le scogliere sono molto suggestive ed anche il ponte, lungo 20 m e largo 1 che oscilla a 30 m di altezza sul mare è stata una bella esperienza. Anche Marta, con uno sforzo direi al limite delle sue possibilità, è riuscita a percorrerlo, ma è andata dritta come un treno ed in apnea. Poi siamo partiti per la seconda attrazione di questo tratto di costa, le "giant's causeway". Sono delle formazioni rocciose uguali a quelle dell'isola di Staffa, solo che qui c'è ne sono molte di più e con colonne in basalto esagonale anche più alte. Lasciamo la moto al parcheggio sotto un bel sole, io lascio anche la giacca legata alla moto insieme si caschi e ai paraschiena. Scelta sbagliatissima. Il tempo di prendere l'audio guida ed uscire sul percorso, che per diversi km si snoda tra queste rocce, che inizia a piovere. È proprio vero che qui in Irlanda, il cielo si apre e si chiude al tempo della musica. Insomma bagnato anche oggi. Però l'emozione che ho provato all'isola di Staffa qui è mancata. Sarà il tempo? Comunque torniamo alla moto e ci dirigiamo verso Donegal. Avremo dovuto percorrere tutta la penisola e salire sul "Glengesh pass", ma da quella parte il cielo non è affatto invitante, così prendiamo l'autostrada e alle 16.00 siamo in città. Città? Diciamo paesotto. Anche se da il nome alla contea c'è veramente poco. Qui naturalmente piove e fa freddo.

Lunedì 4 agosto e martedì 5 agosto

L'escherichia coli ha colpito ancora. La notte passata con 39 di febbre. La mattina passata nel  poliambulatorio di Donegal dove il dottore ha ordinato 2 giorni di riposo assoluto. E siamo qui a smaltire l'infezione sperando che l'antibiotico faccia ancora effetto. Donegal è piena di ristoranti, ha il suo tetro castello. La padrona della guest house è stata veramente gentile e premurosa, ci ha fatto accompagnare dal medico si è costantemente interessata all'andamento della mia salute insomma l'esperienza non è da augurare a chi gira in moto ma ci ha dato modo di percepire il senso di ospitalità di questo popolo. Note: l'ambulatorio dotato dell'essenziale, il dottore dopo avermi visitato a dovere, si dilungato in chiacchiere, secondo me superflue, con Marta. L'antibiotico, che in Italia te lo devi pagare per intero 13, qui l'ho pagato . 2.50, però le pastiglie sono contate giuste secondo la prescrizione del medico.

Mercoledì 6 agosto

Sono ancora ancora convalescente ma le cose vanno decisamente meglio, la minzione è tornata normale. Certo, pensare che qui la minzione la chiamano urinary. Vedi che Noi abbiamo vocaboli molto più dotti. Comunque torniamo al viaggio. Abbiamo modificato le tappe successive per recuperare i due giorni di sosta che potremo definire: meritato riposo. Oggi circa 300 km ci porteranno a Galway andando prima a zonzo per il Connemara: bello, bello, bello. Paesaggi selvaggi tra montagne, laghi e praterie che mi hanno conquistato. Che spettacolo! Era uscito perfino il sole per mettere il cacio sui maccheroni. A proposito del tempo e della canzone "il cielo d'Irlanda" della Mannoia che ho già citato, ecco, mi piacerebbe scoprire il ritmo del suo mutare, così potrei prendergli .... il tempo. O no! Le strade però lasciano a desiderare ad esclusione delle arterie principali: il fondo è sconnesso, la carreggiata è stretta e l'erba cresce rigogliosa sulle cunette abbandonate a se stesse. Il traffico è elevato e quando si attraversano i molti centri abitati, se si riesce ad andare a passo d'uomo, è già buono.
La serata l'abbiamo  passata nel centro Galway che ha una zona pedestrian molto grande piena di negozi,  bar e ristoranti. Tanta gente in giro e tanti musicisti in strada, insomma piena di vita. Per cena, ci siamo sviolinati una magnifica e gustosa bistecca con una salsa alla curcuma e pepe, che per me non sarebbe tanto indicato...... Ma insomma, l'occasione fa l'uomo ladro.

Giovedì 7 agosto

Marta ha deciso darsi alla meteorologia. Dopo la grande lavata, ogni volta che vede una nuvola si preoccupa, quindi ha deciso che forse è meglio guardare le previsioni meteo relative alla tappa da fare. Infatti mi fa cambiare giro. Invece di Dublino dritti a sud per il "ring of Kerry". A Dublino oggi piove e domani no, a Killerney oggi c'è il sole e domani piove. Primo giorno in Irlanda senza prendere pioggia. Macinati 360 km, di cui 200 di avvicinamento e 160 di ring. Il giro è bello, offre bei panorami sulla costa. Unico neo: il traffico e la strada stretta. E' incredibile come i pullman riescano a trasformare un percorso da lustrarsi gli occhi in uno stress. Circa 4 ore per percorrere 160 km, ma i più snervanti sono stati gli ultimi 50. Ormai la mia mano sinistra non riusciva a gestire la leva della frizione. Ma oggi è così. Anche la camera è squallida. L'wifi funziona solo in 10 mq,  dove si accalcano diversi ospiti, cercando di sfruttare al meglio il segnale assumendo anche posizioni ridicole.

Venerdì 8 agosto

Oggi Dublino, 300 km di veloce autostrada, pedaggio moto 1 euro, come su tutte le autostrade Irlandesi a prescindere dai km percorsi. Troviamo una camera in centro a 90 euro ai quali dobbiamo sommare 10 per il parcheggio. La camera è uno squallore unico, neanche un comodino, una sola stampella, non una sedia. I letti si, ci sono. Partiti dalla parte nuova della città, ti chiedi: si vabbè ma che ci sarà di bello oltre i negozi? Poi inciampi nella parte vecchia e capisci cosa c'è di bello. Atmosfera frizzante, strade uniche, artisti ad ogni angolo ed anche gente strana, pub bui, pieni zeppi di gente intenta a scolare pinte di birra. A proposito della birra: in Irlanda gli alcolici sono un salasso, due pinte di birra dark ci sono costate 14 euri, l'wisky 12 anni di invecchiamento ( che in Scozia neanche te lo propongono perchè partono da 15 anni) 8 euri  mentre in Scozia con 4 sterline ti bevevi un ottimo whisky. Il castello.... Ne abbiamo visti di più belli. Per cena ordino un piatto:" traditional irish " e  l'attesa mi incuriosiva non poco. Non potete capire la delusione quando mi sono visto portare un piatto di spezzatino con patate...... Buono è, niente da dire ma Marta lo fa altrettanto bene fors'anche meglio.

Sabato 9 agosto

Mattinata ancora dedicata a Dublino viste due o tre cosette che mi sembravano interessanti ma il negozio della Clarck ha catturato l'attenzione di Marta. Le scarpe costano decisamente meno della birra. Con 50 euri ti porti via un bel paio di scarpe. Poi 180 km per Rosslare dove un traghetto ci riporterà in Francia che raggiungeremo domattina alle 10.00. Insomma 18 ore di nave non sono poche.... Strada facendo ci fermiamo a visitare quello che resta dell'eremo di San Kevin che nel 500, non avendo null'altro da fare, ha pensato bene di dedicarsi alla preghiera in questo posto isolato ma fra due laghi che rendono la vallata affascinante.

Domenica 10 agosto

Il traghetto arriva in porto con 3 ore di ritardo, la traversata è durata appena 21 ore contro le 18 previste. La conseguenza è che oggi non riusciremo a fare 750 km dei 1500 che ci separano da casa quindi faremo tre tappe da 500 km con soste a Reims, dove la cattedrale merita la visita e a Costanza, sull'omonimo lago, che Marta vuol da tempo visitare. Il rientro fila via liscio, solo in Austria freddo e pioggia ci costringono ad una sosta per incrementare l'abbigliamento, ma giusto il necessario per vestirsi. Alle 15,30 del 12 agosto, parcheggiamo davanti casa, cotti dalla stanchezza di questa tappa di appena 530km ma che è durata quasi sette ore. Anche questo viaggio è fatto. Soddisfazione per i bei luoghi visti, per le magnifiche strade Scozzesi, per la bella gente incontrata, per la fantastica pioggia Irlandese, accidenti quanto è bagnata, ma anche per i suoi paesaggi.

A mente fredda.

La Scozia e forse ancor più l'Irlanda sono molto dispendiose. Alloggiare nei B&B non costa poi poco in Scozia abbiamo pagato una media 75 sterline per notte equivalenti a circa 100 euri, 2 volte su 3 la camera non valeva il prezzo pagato ma arrivare senza prenotare non ti permette tante scelte e ci siamo accontentati. Per il mangiare, si mangia bene nei pub e nei ristoranti, certo quando ci siamo fermati nei fast food il fegato si è lamentato. I prezzi sono sempre elevati rispetto agli standard italiani anche se abbiamo mangiato pesce eccellente a prezzi adeguati. Le strade della scozia decisamente belle.            
Le strade irlandesi, quelle che ho percorso, perchè ho dovuto lasciare indietro il 35% del previsto,  sono più strette e le curve non te le puoi godere in pieno.

L'abbigliamento tecnico è stato sempre all'altezza della situazione, tranne il giorno della grande lavata. La pioggia era talmente intensa che la colonna d'acqua ha superato il limite di impermeabilità dei capi, che i dati tecnici danno a: 8000 mm H2O. 

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