lunedì 3 agosto 2015

Diario viaggio a Caponord in scooter

Diario del viaggio a Capo Nord di Sergio e Marta in scooter Burgman 650.

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16 luglio 2011
Lo scooter è pronto. Bauletto, borsone impermeabile sopra il bauletto due valigie laterali morbide della Givi da 37 litri e, per non farsi mancare niente, la borsa tunnel da 50 litri.
È il nostro primo viaggio di lunga percorrenza. Sono previsti circa 11.000 km da percorrere in 25 tappe. Sono consapevole che molta roba non la utilizzeremo mai, ma il posto c'è quindi carichiamo di tutto.
Alle ore 8,30 è iniziata l'avventura da Sedico. 857 Km ci porteranno in un anonimo hotel della Germania. Il Tempo è spettacolare, sole e temperatura 25°, traffico tanto.
Code sulle autostrade tedesche, anche in quelle a 4, 5 corsie

17 luglio
Sveglia ore 6:30, dobbiamo raggiungere Rodenstock dove incontreremo Valter e Marika con i quali percorreremo gran parte del viaggio. Anche loro su Burgman 650.
Il tempo è nuvoloso e pioviggina, arriviamo al traghetto che non si può dire che siamo bagnati ma umidi sicuramente e fa pure freddo. Inganniamo l'attesa con un paninazzo neanche male annaffiato da birra. Intanto arrivano Valter e Marika provenienti da Berlino. Arriviamo in Danimarca il tempo è bello, il paesaggio ha i colori della primavera e dell'autunno insieme e non c'è neanche una collina all'orizzonte. Prime disavventure col navigatore al quale chiedo di portarmi al bancomat più vicino e mi fa girare come una trottola senza farmi incontrare nemmeno una banca. Mi rassegno. Intanto sono in riserva e  gli chiedo un distributore ma anche questa volta tanta strada per niente. Fortunatamente prima di restare a piedi inciampo in una misera pompa di benzina, senza contanti uso il bancomat che non gli piace, accetta solo carte di credito. E vai. Raggiungo Valter che si era avviato verso Copenaghen c'è traffico, arriviamo in albergo in periferia, scarichiamo e via verso il centro
Copenaghen è carina, purtroppo un temporale ci ha costretti a riparare in una birreria, interrompendo il nostro giro turistico, ci siamo bevuti 2 litri di ottima birra che ci so costati altrettanto ottime 196 corone, circa 29. E scusate se è poco. Ci siamo rifatti però con la cena a buffet. Rientriamo in albergo che è quasi buio. Abbiamo volutamente saltato la visita alla sirenetta.

18 luglio
Oggi dobbiamo arrivare a Stoccolma, 650 km e passa la paura. Percorriamo il fantastico ponte di Oresund che collega la Danimarca Con la Svezia, 7,8 km di ponte sorretto da cavi. Un'emozione: ponte e galleria sotto il mare. Il tempo  buono per i primi 300 km, poi, i successivi 350, sotto una pioggia battente con nuvoloni di acqua sollevati da macchine e camion. Nonostante tutto, saranno state le bestemmie di Valter, abbiamo tenuto 120 130 km orari ed arrivati a Stoccolma in perfetto orario. Albergo a due passi dal centro. Stendiamo tutto l'abbigliamento fradicio, qui i termo sono accesi.
Stoccolma è bellissima sarà il tempo che si sta rimettendo con squarci di azzurro intenso nel cielo ma è proprio bella. Cena in un ristorante del centro, non male, solo attenzione quando pagate, riescono ad estorcerti la mancia anche se paghi con il bancomat. Giro per il centro in notturna, ottima impressione.

19 Luglio

Oggi riposo motociclistico, a zonzo per Stoccolma. Strade piene di gente, vetrine, palazzi e chiese, non manca proprio nulla. Gamna Stan è fantastica, un labirinto di stradine interessanti. Abbiamo visitato il mercato coperto pieno di specialità culinarie scandinave che sono state il nostro pranzo, veramente buone e non sempre siamo riusciti a capire cosa si stesse mangiando. La giornata è bella e le cose da vedere sempre interessanti ma a metà pomeriggio dobbiamo preparare gli scooter, il traghetto ci aspetta. Ci imbarchiamo e dopo una notte di traversata saremo in Finlandia. Non riusciamo a trovare neanche una poltrona libera e dobbiamo dormire dove meglio capita, notte infernale e interminabile. Comunque alle 8:30 del 20 luglio siamo a Turku in Finlandia, prendiamo l'autostrada e facciamo rotta verso Helsinki che raggiungiamo a metà mattinata. La città non ci conquista, niente a che vedere con Stoccolma anche se il sole splende e l'aria è tersa. Palazzoni squadrati, strade piastrellate, rotaie di tram. Insomma niente di comodo per lo scooter. Parcheggio a pagamento al porto, le tariffe sono salatissime, visitiamo subito l'imponente  cattedrale Uspenski, costruita in mattoni rossi con le classiche cupole dell'architettura dell'Europa orientale. Già fuori è bella ma dentro è fantastica icone scolpite da far sgranare gli occhi. Siamo veramente impressionati. Finita la visita ci dirigiamo verso il mercato, molto variopinto, tante bancarelle con frutti di bosco che vengono venduti a litri. È l'ora di pranzo, è visto che ci sono diverse bancarelle che vendono pesce fritto, decidiamo di mangiare. La frittura è micidiale ci resterà sullo stomaco fino a sera. Pessima scelta. Andiamo a visitare la cattedrale luterana Tuomiokirkko che domina la piazza del Senato. Saliamo la scalinata ripida che porta all'ingresso ma qui ci bloccano, c'è un concerto e non sono ammesse visite. Ci guardiamo stupiti, ma come dall'Italia ad Helsinki e non possiamo entrare?  E no è! Gli faccio capire che voglio ascoltare il concerto e mi fanno passare. Dentro, le pareti sono spoglie, sono veramente perplesso e nel cercare qualcosa di interessante mi dimentico che sono entrato per ascoltare il concerto e non per gironzolare. Dopo aver cercato a destra e sinistra senza trovare nulla di interessante una gentile ragazza richiama la mia attenzione e mi invita ad uscire. Io, con il meglio della mia faccia tosta dispiaciuta, cerco di svicolare. Non che mi interessasse restare, anche la musica non era nel momento migliore, ma così volevo fare il Bastian contrario ma non c'è stato nulla fare mi ha preso sotto braccio e senza dire una parola mi ha accompagnato alla porta. Fine della storia. Con gli altri che sghignazzavano alla scena. Bè io comunque sono riuscito ad entrare! ciapa su!
Il tempo da dedicare ad Helsinki è finito,  Ora ci aspetta la zona dei laghi in Finlandia.
Una cosa che abbiamo notato è che fra i tanti motociclisti in giro, gli Italiani sono quasi zero.
Rotta verso Punkaharju nella Carelia meridionale. Il paesaggio che attraversiamo è molto bello: laghi, patri e boschi in una luce che fa risaltare i colori. Da riempirsi gli occhi. Arriviamo a destinazione a metà pomeriggio, impieghiamo un po' di tempo per trovare da dormire ma alla fine siamo soddisfatti: una mansarda molto bella in riva al lago. Valter e Marika salgono sulla barca e prendono il largo mentre noi ce ne restiamo a riva bighellonare. Cena e a letto domattina sveglia alle 6.00.

21 luglio
Oggi andiamo verso il confine Russo e faremo tappa a Ruuna minuscolo villaggio dove faremo rafting. Appena 250 km da percorrere in 4ore. Arriviamo a metà mattinata percorrendo gli ultimi 15 km su strada sterrata. Qui siamo veramente persi in mezzo alla natura. L'esperienza del rafting mi ha divertito, su di un gommone giù per le rapide, anche se il percorso era per principianti, è stato comunque emozionante, siamo rientrati zuppi e ci siamo asciugati intorno ad un fuoco. Il pranzo tipico careliano era compreso nel prezzo e devo dire che l'ho gradito. Ormai è metà pomeriggio e possiamo tranquillamente andarci a cercare un posto per dormire ma l'atmosfera ci rapisce e optiamo per passare la notte in riva al lago trovando una sistemazione veramente spartana due posti in roulotte e due posti in una casetta di legno. Null'altro. Chiediamo dov'è il bagno e ci rispondono che li sono tutti boschi, basta scegliere. Chiediamo se c'è l'energia elettrica e ci rispondono che in questo periodo è sempre giorno: a cosa serve? Chiediamo la doccia .... C'è il lago cosa vuoi di meglio. Chiediamo l'acqua da bere e c'è sempre il lago. E no è! L'acqua del lago non la bevo e ci portano 5 litri di acqua e la cena da cuocere rigorosamente sul fuoco. Chissà se l'acqua l'avranno presa dal rubinetto o dal lago? Siamo a 15 km dal posto abitato più vicino e ad uno sputo dal confine Russo. Noi e la natura. Abbiamo a disposizione due canoe e Valter e Marika prendono il largo, io con il mio peso, una volta salito,  faccio due metri poi la canoa tocca il fondo e non riesco più muoverla. Ed anche questa volta restiamo a terra in compagnia dei germani reali. Passeggiata nei boschi su un tappeto di mirtilli, hanno lo stesso sapore nostri. Cena come da programma poi a nanna... Si fa per dire. Inizia la guerra con zanzare, insetti succhia sangue vari e tafani. Bellissimi quest'ultimi, panzuti e con strisce verde smeraldo sul dorso. Quanti ne ho ammazzati ma quanti pizzichi mi hanno dato. Insomma notte infernale. Si! Notte una sega è sempre giorno.

22 luglio
Oggi rotta verso nord, 473 km e 7 ore di moto ci porteranno a Juuma, altro villaggio perso nella natura. Lungo la strada facciamo tappa ad Hossa per fare il giro del lago a piedi. Due ore di passeggiata, qui i paesaggi sono fantastici, la natura ti riempie. Arriviamo a Juuma nel tardo pomeriggio e qui troviamo un Cottage che è un bijou con tanto di sauna e veranda. Torniamo indietro di 10 km per andare al supermercato a comprare la cena, scegliamo carne di renna da fare sulle griglia. Scelta azzeccata cena da leccarsi i baffi.

23 luglio
Oggi trekking, 12 km che percorreremo in 6 ore. È il giro dell'orso, percorso ad anello tra torrenti, boschi, laghi, cascate renne e passerelle sospese. Moooolto interessante ci siamo veramente divertiti.  L'orso non l'abbiamo incontrato però. Recuperiamo gli scooter e partiamo per Rovaniemi, appena 200 km in tre ore. Si entra in Lapponia, superiamo il circolo polare artico e facciamo tappa nel villaggio di babbo natale che di fatto è una trappola per turisti, tutto finto. Però spediamo gli auguri di natale che arriveranno precisi per le feste. Rovaniemi non ha niente di interessante anche se la sera ci sono molti ragazzi in giro a ravvivare l'atmosfera.

24 luglio
Oggi potremo andare verso ovest per raggiungere capo nord ma noi la prendiamo larga e andiamo a nord per raggiungere Inari, 328 km in 4 ore. Il tempo è minaccioso, nuvoloni neri si stagliano nella direzione che dobbiamo prendere. Infatti dopo pochi km arriva la pioggia. E che pioggia, ogni goccia un mestolo d'acqua. Oggi non ho utilizzato gli indumenti da pioggia in maniera appropriata, colletto della giacca non chiuso, tasche aperte, insomma un disastro. Anche i guanti di gomma messi sopra i guanti da moto hanno imbarcato acqua dalle maniche. Ci siamo fermati in un bar per prendere qualcosa di caldo ma grondavamo talmente tanta acqua che la ragazza dietro al banco, quando ci ha visto entrare, per poco non sviene. Oggi era in programma la ricerca dell'oro in un torrente ma la pioggia non lo permette, è la prima attività prevista che salta. Arriviamo ad Inari e ci fermiamo in un campeggio in riva al lago molto bello, prendiamo un bungalow e il più grosso che abbiamo e quello di asciugare l'abbigliamento, i termo vanno ma abbiamo troppa roba da asciugare, praticamente abbiamo bagnato tutto quello che avevamo addosso. Il cielo si apre e il paesaggio assume colori fantastici, cielo, lago, boschi anche i colori dei bungalow belli.
Domani lasceremo la Finlandia. Che dire di questo paese: panorami da favola, colori fantastici, strade molto belle, zanzare a volontà, popolo finlandese secondo me insignificante, si fanno gli affari loro e basta.

25 luglio
Il tempo è tornato brutto, piove, in maniera umana, ma piove. Attraversiamo Utsjoki ed un bel ponte ci porta in Norvegia. Le strade norvegesi peggio di quelle finlandesi. Facciamo rotta verso Vardo, isola a forma di farfalla all'estremo est della Norvegia. Costeggiamo il Varangherfjorden, è il nostro primo fiordo. Il tempo però non c'è lo fa gustare, pioviggina,  lasciamo Vardo sulla destra per andare ad esplorare Hamningberg, minuscolo villaggio a 88 km sul mare di barens. La strada è stretta, una sola corsia, incontriamo laghetti neri come l'inchiostro, imponenti colonne di pietre e chiazze di neve. Le renne pascolano ovunque incuranti della pioggia. Torniamo indietro ed imbocchiamo la galleria di 3 km che passa sotto il mar glaciale artico per uscire a Vardo. Il paese è carino mangiamo bene in un pub, visitiamo la fortezza, la più settentrionale dell'Europa, a forma di stella e l'esposizione dedicata alla memoria di 90 donne accusate di stregoneria e messe al rogo.  Ripercorriamo la strada fino all'inizio del fiordo dove pernottiamo in un bungalow. Abbiamo percorso 465 km in 7 ore.

26 luglio
Oggi arriveremo a capo nord, tappa di 518 km e 8 ore di moto. Percorriamo la strada 98 e passeremo sui 2 fiordi più a nord della Norvegia, la strada è veramente brutta sconnessioni, buche e lavori in corso ma il panorama ripaga. Arriviamo sul magnifico Porsankenfjorden, il tempo è bello, si mangia come al solito un panino nella stazione di servizio e  scendiamo verso sud a Lakselv per girare intorno al fiordo. Qui prendiamo la E69, direzione nord che ci porterà a destinazione. La strada migliora e guidare è divertente. Poi arriva il vento, teso, che ci costringe a viaggiare inclinati. I panorami sono fantastici, le renne un vero pericolo, soprattutto all'ingresso delle gallerie, dove si radunano per stare all'ombra. Paghiamo il pedaggio per imboccare il tunnel sottomarino lungo 6,8 km che ci porterà sull'isola di Mageroya e quindi a Nord Kap. Prendiamo possesso del bungalow, scarichiamo gli scooter e via fino all'ingresso della trappola per turisti più a nord d'Europa. E si! Si paga per entrare nel piazzale, ma siamo a 71 gradi, 10 primi e 21 secondi, la nostra meta. Il sole splende, l'emozione non manca e i turisti si accalcano. Ma non è qui vedremo il sole di mezzanotte. No, qui son capaci tutti. Noi andremo a Kniviskjelodden che è veramente il punto più a nord, precisamente 71g, 11' e 08'' un km più a nord di capo nord. Sono 9 km da percorrere a piedi che iniziamo alle 20:30, tra prati, ruscelli e laghetti, bellissimo. L' ultimo tratto su una scogliera di granito ci porta in cima alla penisola, sono le 23,15 e la rupe è lontana alla nostra destra. Saremo 10 persone, 3 renne e i gabbiani. Il cielo è terso e il sole si abbassa fino a sfiorare l'orizzonte poi inizia a risalire. È proprio vero il sole non scende mai sotto l'orizzonte. Posso testimoniarlo. Fantastico il mutare della tonalità della luce. Indescrivibile. Ci aspettano i 9 km di ritorno. Arriviamo in campeggio alle 4:30, doccia e letto. Siamo stanchi morti.

27 luglio
Sveglia alle 10 per tornare alla rupe dove, nonostante il tempo fantastico non c'è nessuno. Foto, cartoline tutto quanto fa turisti. Oggi inizia il ritorno 230 km ci porteranno ad Alta, dove arriviamo nel tardo pomeriggio. La cittadina è gradevole. Valter ha il navigatore scassato e ne andiamo a comprare uno nuovo, i prezzi sono come quelli italiani. Ritorniamo al campeggio ed io mi sento la febbre. Ho i brividi, vado a letto ma la notte mi devo alzare diverse volte per andare in bagno. Ho un'infezione alle vie urinarie dolorosissima. Valter ha degli antibiotici.

28 luglio
La febbre è scesa e si parte per Tromso, la tappa prevede 400 km e 6 ore di moto. La strada è molto bella, fiordi, montagne che finiscono nel mare con i loro ghiacciai. Tromso è la città più grande della Norvegia del nord. Io però non sono in vena e vado a letto subito.



29 luglio
Oggi raggiungeremo le isole Lofoten. Era previsto il giro largo passando per l'isola di Senja con sosta per un'escursione in barca per vedere le balene ma sarà per un'altra volta. Le mie condizioni di salute richiederebbero una sosta in ospedale per definire bene l'antibiotico da prendere ma faccio il duro spero in un miglioramento prossimo. La strada scorre via veloce, i paesaggi sono fantastici nonostante si stia percorrendo la strada E6, classificata autostrada ma è una strada larga, si, ma due corsie una per ogni senso di marcia. Oggi tante gallerie ed anche qualche goccia d'acqua ci tiene svegli. Arriviamo a svolvar nel primo pomeriggio e troviamo un bungalow proprio sul mare. Bellissimo affacciarsi sulla veranda ed avere il mare sotto. Il tempo è fantastico. Nel bungalow accanto ci sono dei motociclisti di Verona che avevamo conosciuto sotto il mappamondo.

30 luglio
Oggi perlustreremo le Lofoten negli angoli più remoti. Il tempo non promette niente buono e partiamo verso ovest. Presto lasciamo la strada asfaltata e iniziamo a percorrere sterrati con fondo buono. Montagne che nascono dal mare, prati di un verde incredibile, case rade con colori fantastici e spiagge bianche ci accompagnano. A volte non si sa Dove guardare. Arriviamo al museo vichingo. Una costruzione lunga  80 m circa di cui solo il tetto esce dalla terra. L'interno è maestoso ed ha l'aspetto di una nave rovesciata. Diversi figuranti in costume d'epoca creano la giusta atmosfera. Nelle cucine le pentole cuociono dei minestroni che se vuoi puoi anche assaggiare. Ma io non voglio. Il museo mostra oggettistiche varie dalle armi ai gioielli, insomma l'impressione è di una vita grama ma sicuramente intensa. Un breve percorso a piedi ci porta al mare dove è ormeggiata una copia di una vecchia barca vichinga, il cielo è talmente nero che sembra che Odino sia veramente in procinto di scaricare giù qualche martellata devastante. Fortunatamente è solo apparenza. Ripartiamo alla ricerca di un posto per dormire, oggi un campeggio lontano dal mare ci ospita in una tipica hitta.
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31 luglio
Oggi facciamo rotta verso L' estremo sud delle Lofoten arriveremo ad A, piccolo villaggio di pescatori,  d'altronde già la lunghezza del nome del villaggio la dice lunga. La strada corre tra paesaggi che ti fanno sgranare gli occhi per quanto sono belli. Oggi sarebbe sarebbe previsto un bagno nelle gelide acque del mare ma la febbre che va e viene me lo sconsiglia. Valter invece entra in acqua, fa quattro bracciate in apnea ed esce di corsa. Però può dire di aver fatto il bagno alle isole Lofoten. E non è da tutti. Facciamo sosta nel fantastico villaggio di Reine. Il sole oggi ci ha accompagnato rendendo i paesaggi nitidi con colori bellissimi. È ora di cercare un posto per dormire, la ricerca è lunga e infruttuosa quindi decidiamo di prendere il traghetto ed arriviamo a Bodo. Anche qui un festival  fa sì che non si trovi un posto per dormire. Ormai sono le 21.30 e la preoccupazione diventa allarme. Troveremo un posto in un campeggio distante 130 km al quale arriveremo all'una di notte. Però, come si dice, non tutti i Mali vengono per nuocere. Infatti passiamo sopra un ponte, peraltro riportato dalla guida dove la marea, in particolari orari, crea dei vortici di acqua impressionati. Bene noi siamo passati sul ponte proprio in quel momento, spettacolo non cercato.

1 Agosto
Oggi ce la prendiamo comoda. Le strade con Valter si dividono, lui scende per la E6, io invece voglio fare la strada costiera tra isole fiordi ponti e traghetti. Bellissima, anche se i ponti che vedi nelle guide, emozionanti solo a guardarli, quando ti trovi a farli li vedi proprio in maniera diversa, perdono molto del fascino pregustato. Comunque ne è valsa a pena. La strada costiera tra Bodo e Trondheim è da farsi, non ti annoia mai. Trondheim è tipica città del nord, case molto colorate proprio sull'acqua, noi abbiamo posto in un campeggio in riva al fiordo distante qualche km dal centro della città. Siamo ormai sotto il circolo polare artico e la notte è buia con il cielo nuvoloso squarciato da un intenso rosso tipico dei tramonti. Ci ricongiungiamo con Valter.
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2 Agosto
Visita alla città di Trondheim. Bella, colorata e con una bella cattedrale, purtroppo all'interno c'è un concerto ed una fila kilometrica per entrare e ci limitiamo a guardarla da fuori. Andiamo a pranzo in locale tipico suggerito dalla Lonely, scegliamo piatti locali e mangiamo finanche bene
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3 Agosto
Con Valter ci rivedremo in Italia lui farà un'altra strada, noi percorreremo 400 km, ci inerpicheremo sulla strada dei Troll, la mitica strada 63, per scendere di nuovo al mare ad Alesund. Costeggiamo fiordi, saliamo e scendiamo tra panorami sempre fantastici fino a trovarci ai piedi della cascata che divide in due i tornanti della strada dei Troll. Il tempo è fantastico, cominciamo a salire tornante dopo tornante che tra camper e pullman non sono per niente divertenti, ci consola il panorama veramente bello. Arrivati in cima il problema è parcheggiare lo scooter, c'è veramente un casino bestiale. Rimediamo un posticino e neanche male e ci precipitiamo sulla terrazza a picco sulla valle. Il pavimento in vetro amplifica la sensazione di strapiombo, Marta soffre di vertigini e non si gode a pieno lo spettacolo ma io mi sono riempito gli occhi e la piacevole emozione di un panorama che non ha eguali si fa sentire. Proseguiamo per diversi km ad un'altitudine di 800 m tra monti e cascate poi scendiamo per una strada non proprio ben messa. Preso un dosso che fa decollare lo scooter, l'atterraggio anche senza problemi ha messo in crisi il CVT, cambio si blocca e in automatico smette di funzionare, però funziona in manuale. Dopo qualche km rimetto in automatico e tutto torna funzionare. Arriviamo ad Alesund, dove troviamo un monolocale con cucina, ci sistemiamo e andiamo a visitare la città, palazzi in pietra molto belli poca gente in strada ed atmosfera malinconica. Ci prende la pioggia ci ripariamo in un  supermercato dove compriamo la cena che cucineremo nel monolocale.
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4 Agosto
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Oggi andiamo in montagna. La meta è Lom a 203 km.
Percorreremo la strada delle aquile famosa per i sui tornanti. Il tempo è fantastico, la natura che ci circonda non ci permette di chiudere la bocca nel guardarla . Le cascate spuntano dalle montagne come per magia, dalla vetta della montagna fino ai tuoi piedi, giù dritte. Costeggiamo laghi in quota, prima di arrivare a Lom prendiamo una significativa lavata anche se breve. Troviamo da dormire in una hitta sul lago, ci cambiamo ed andiamo a visitare Lom attraversata da un impetuoso torrente con acqua verde. Visitiamo la chiesa in legno che è anche l'attrattiva principale di questo paese di montagna. Girando tra i negozi veniamo attratti da una anguria gialla che compriamo per la curiosità di assaggiarla. Beh la curiosità è stata la cosa più interessante perchè il sapore era decisamente insipido.

5 agosto
Oggi si torna mare, Bergen è la nostra destinazione a 355 km. Il tempo è pessimo, il cielo è plumbeo e ci schiaccia in un paesaggio di montagne brulle senza un albero, Attraversiamo un altopiano tra laghetti neve sui lati e pioggia sui caschi che ci accompagnerà fino a Bergen. La città di Bergen è caratteristica con una piccola parte ancora in legno proprio sul porto. Bellissimo il mercato del pesce dove abbiamo cenato ottimamente ed a prezzi neanche alti. Però la pioggia fine ed insistente ci ha penalizzato, del resto qui piove 260 giorni l'anno.


6 agosto
Rotta verso Stavanger, dove saliremo a piedi sul Preikenstolen. Alla seconda rotatoria in uscita da Bergen il cambio si blocca in seconda. Panico. Troviamo subito un distributore dove fermarci per valutare la situazione per quanto possibile. Manuale di istruzioni alla mano ci rendiamo conto che possiamo fare ben poco. Tornare in Italia soltanto con la seconda è impossibile. Valutiamo di chiamare l'assicurazione che dovrebbe garantirci il trasporto del mezzo da un meccanico competente ovvero farci rientrare in Italia con il mezzo guasto. A questo punto la vacanza è finita, ci dobbiamo preoccupare di tornare a casa. Facciamo un tentativo per vedere se il cambio in manuale funziona, riavviato il motore la prima entra bene quindi decidiamo provare. La nova destinazione è Kristiansand dove prenderemo il traghetto per la Danimarca. 450 km con lo scooter mal funzionante non sono tranquillizzanti. Comunque ci avviamo e raggiungiamo la meta. Lo spirito non è più quello del turista, Kristiansand mi ha colpito per gli ulivi, strano ma ci sono gli ulivi.

7 e 8 agosto
Il rientro, vissuto con apprensione, è stato precipitoso. Il cambio peggiora km dopo km, si  blocca su una marcia anche in manuale e dobbiamo spegnere il motore affinchè si resetti e torni a funzionare. Morale della storia lo scooter nonostante tutto ci ha riportato a casa. In tre giorni, di cui l'ultimo sotto una pioggia torrenziale per 800km, abbiamo fatto Bergen - Belluno e la gioia di aver parcheggiato davanti casa con lo scooter ancora marciante è stata immensa.


2 commenti:

  1. Bellissimo racconto, mi è sembrato di aver viaggiato con voi.
    Complimenti

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  2. ottimo spirito d'avventura. bravi nel cercare tanti punti amati dai viaggiatori...e complimenti per come avete descritto il viaggio. Bravi

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